Incompreso

di maia, 30 Novembre 2009

Che poi non è che siano cattivi, i miei. Mi voglio bene e tutto.
Solo è un po’ di tempo che facciamo sempre più fatica a comprenderci.
Sia chiaro, l’incomprensione viene da ambo le parti.
Io, per esempio non riesco proprio a capire come si faccia, una volta raggiunta la meritata pensione, dopo dopo tutta una vita di lavoro snervante e tedioso, ad alzarsi tutti i santi giorni alle sette di mattina per andare in palestra.
Giuro!
Che poi me li immagino, lì, davanti alla meravigliosa struttura ipermoderna e superaccessoriata1, soli, al freddo e al gelo, sotto la bruma autunnale, gelata, con un patetico fumetto, gelato, che gli esce dalla bocca2 con le mani e la faccia schiacciate sui vetri delle porte, inesorabilmente chiuse, in attesa che apra.
Ma che ci andate a fare così presto, mi chiedo io.
E’ che la palestra è frequentata da professionisti, mi dicono, quindi apre molto presto e noi vogliamo essere i primi ad arrivare. Così tutti gli attrezzi migliori sono nostri!
Ecco, nulla da dire sulle scelte personali, mi rendo perfettamente conto che possedere non una cyclette, ma LA cyclette, quella migliore di tutte3 per primi sia una cosa che effettivamente deve dare delle soddisfazioni. E va bene.
Però mi chiedo, che bisogno c’è di starci tutta la mattina? A sudare e faticare e sbuffare e farsi venire i crampi per cinque ore filate. Tutti i santi giorni che dio manda in terra.
E non scherzo, qui si parla di gente che esce alle sette e torna al tocco4, giusto in tempo per buttare giù un brodino (nelle condizioni in cui tornano non sarebbero in grado di assimilare niente altro) e buttarsi sul letto, distrutti, fino alle sette di sera.
Sono io che ho le allucinazioni o i due cari ascendenti si sono cercati un surrogato del lavoro, il più simile possibile all’originale, con orari rigidi, sempre uguali, che occupino tutto il meglio della giornata (la parte in cui si potrebbe comodamente poltrire sotto il piumone), correndo e sgobbando, pedalando e sgomitando per rimanere sempre fissi allo stesso posto, con tanto di capetto che ti insulta perché secondo lui non sudi mai abbastanza?
E, massimo dell’allucinazione, qui nemmeno ti pagano. Anzi, sei tu che devolvi quasi tutti i tuoi averi per farti trattare così!

  1. pare abbiano la rubinetteria dei bagni in oro puro a 1000 carati, con rifiniture in diamanti e zaffiri dell’africa australe e i salvapiedi, quelle pezzoline, sapete, che si mettono fuori dalle docce per non bagnare per terra, in vera pelle di cucciolo di bambi appena nato ndr []
  2. intendo dalla bocca di mio padre. da quella di mia madre esce solo un perenne fumetto di nicotina, anche quando non ha la sigaretta accesa []
  3. con quale criterio si sceglie poi? magari ha i cerchi in lega, abs, bot e cct di serie []
  4. ovvero le ore una, fiorentinismo ndt []

Ricorrenze

di maia, 19 Novembre 2009

Loro: taaaanti auguri! Allora! Hai visto che non ce ne siamo scordati?

maia: ehm… veramente era due giorni fa…

Lei: vabbè, meglio tardi che mai, no? E poi comunque se siamo qui vuol dire che alla fine non ce ne siamo proprio dimenticati dimenticati. Guarda, c’è anche il dolce!

maia: ma non è quello avanzato dal compleanno del cane?

L’altra: maremma che tignosa! E questo? Hai visto che ti abbiamo fatto anche un pensierino?

maia: ma tu guarda… assomiglia alla carta in cui era avvolto il regalo per il compleanno del babbo…

Lui: ma insomma! Non ti va bene proprio niente! Scommetto nemmeno il regalo!

maia: No, no, è bellissimo. E’ la più bella cravatta che abbia mai ricevuto!

Scambisti

di maia, 3 Novembre 2009

Non so mica com’è successo.
So solo che ieri sera me ne sono andata a dormire con il mio piede, come al solito, e stamani mi son svegliata con il piede di un altro.
Fra l’altro un piede nemmeno bello a vedersi.
E’ un piede grosso e gonfio e nero.
E un po’ stronzo. Che appena lo poggio per terra, mi duole. E se provo ad alzarmi, mi fa crollare a pelle d’orso.

Non è così che si fa.
Uno non può andarsene a letto bello tranquillo, accoccolarsi sotto il piumone per dormire il sonno del giusto, e poi risvegliarsi con il piede cambiato!
Va bene, posso capire che un bel piede possa far gola a un sacco di gente. Specialmente agli animi bruti con piedi orrendamente gonfi e neri. Ma perché proprio il mio?
Perché non il piede di una modella, di un’attrice. Di una ministra.
Ve lo dico io perché. Perché attorno ai piedi di ogni ministra, di ogni velina, di ogni ragazza immagine, è pieno così di energumeni e rubarli si fa troppo rischioso. E allora si rubano i piedi ai poveracci che non possiedono nemmeno una pulce da guardia.
Bella forza!
Bel coraggio!
Ahi serva Italia, di dolore ostello, non donna di province, ma bordello!
Ecco, si pensasse un po’ meno ai bordelli e un po’ più ai veri problemi che attanagliano la gente, tipo gli scambisti di piedi. Allora sì che saremmo in un paese che può davvero definirsi civile!