ArtTest

Cari lettori, ho deciso di mettere in evidenza un giochino col quale trastullarvi.
A dire il vero il “giochino” in questione è cosa seria. Si tratta, infatti, di un finissimo test psicologico che su Donna Moderna e Virgilio se lo sognano, essendo il frutto del lavoro di cervelli di portata spaventosa. C’eravamo io, la foto di Freud, Morelli, Crepet, Platinette e Rita Levi Montalcini. Come potete facilmente immaginare, ci siamo grandemente sbizzarriti.
Fatelo anche voi.
Potreste scoprire lati del vostro carattere che non pensavate di possedere.

Procediamo dunque col test: CHE IMPORTANZA HA L’ARTE NELLA TUA VITA? E PREFERISCI ESSERE TUTTO GENIO E SREGOLATEZZA O UN BORGHESUCCIO MISERO E TRISTE?

Istruzioni.
Prendete carta e penna e segnatevi le risposte, ordinatamente, dalla prima all’ultima, una dopo l’altra.
Mi raccomando, rispondete sinceramente alle domande e d’istinto, senza starci a pensare. E non sbirciate i profili in fondo. Altrimenti non vale.
Buon divertimento.

(disclaimer: ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale)

1) se voi foste un quadro, che quadro sareste? (dite la verità, è originale questa, o no? Avete idea di quanto ci abbiamo messo per metterla a punto?)

a  b  caltan2 d928-Caravaggio_-_Giuditta_e_Oloferne

2) quale fra questi quadri rappresenta meglio il vostro concetto di arte?

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3) quale fra questi quadri tocca maggiormente le vostre corde interiori?

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4 quale fra queste opere tocca maggiormente le vostre corde esteriori?

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5 quale fra questi quadri vi tocca?

asunset bocklin_450 b c dbonaventura

Bene.
A questo punto sommate tutte le risposte “a”, tutte le risposte “b”, tutte le risposte “c” e tutte le risposte “d”. Nel senso di sommare tutte le volte che avete risposto la stessa lettera, non tutte le risposte di tutte le lettere insieme.
Fatto?
Bene, adesso controllate qual è la lettera che ricorre più spesso.

MAGGIORANZA DI RISPOSTE a
siete Sauro Sandroni: mi dispiace per voi, sinceramente.
Siete fondamentalmente confusi.
In ogni campo.
Incerti anche sulla vostra identità sessuale, vi dibattete continuamente fra due opposti estremi. Partecipate entusiasticamente alle gare di rutti, ma mettendovi sempre una mano davanti alla bocca. Siete cultori de “I guerrieri della notte”, ma solo perché vedere quegli scontri fra omaccioni vi procura brividi indicibili.
Se qualcuno vi dice che siete dolci, scoppiate in lacrime urlando: “non è vero! Sono virile io!”
Vi rifugiate nel mondo noir. Ne leggete decine, centinaia. Ne create addirittura qualcuno, in cui immaginate di diventare un killer senza scrupoli che ammazza uomini a sfare (chiara metafora del fatto che in realtà volete uccidere l’uomo che è in voi per essere finalmente e totalmente donna).
Però questa vostra passione (morbosa) farà la vostra fortuna. Un giorno recensirete il libro di un giovane e promettente scrittore che, per oliarvi, vi proclamerà il più grande intenditore di noir di tutti i tempi. E tre o quattro persone ci crederanno pure. Finché si accorgeranno che nemmeno sapete chi sia Otto Preminger e che sostenete che gli unici veri film noir sono quelli a colori dove si dicono le parolacce.
Insomma, gloria breve ma intensa.

MAGGiORANZA DI RISPOSTE b.
Gli snob:
acculturatissimi, informatissimi su ogni nuova tendenza del mondo dell’arte, guardate dall’alto in basso chiunque non ne sappia quanto voi. Quindi tutti. Alla domanda su quale sia il vostro pittore preferito, non risponderete mai un banalissimo “Giotto” o “Botticelli” o “Monet”, nemmeno sotto tortura. Gli unici artisti che citate sono semisconosciuti dai nomi impronunciabili. Se una poveretta si azzarda a chiedervi: “ma come si intitola il tuo quadro preferito?” non potete proprio fare a meno di rispondere: “Titolo? Ancora ferma ai titoli sei?”.
Ma in realtà è tutta scena. Sotto sotto siete insicuri. E permalosissimi. Anche in questo momento, mentre leggete e vi riconoscete in questo profilo, ci state rimanendo malissimo. E state pensando a una risposta spiritosa da dare in pubblico e a una serie di insulti da farmi in privato.
Vivrete un improvviso botto di popolarità quando vi ritroverete personaggio, minore ma fondamentale, nell’opera prima di un giovane e promettente scrittore.
Sarete allora combattuti fra l’orgoglio e l’irritazione per il fatto che nel romanzo non vi viene messo in bocca qualche giudizio illuminante sull’opera omnia dell’illustre pittore contemporaneo Gkjnsauiybdg.
Vi rifarete disegnando template alle blogstar. Diventando artisti contemporanei a vostra volta.
Ma il vostro cognome è così ordinario, che non diventerete mai famosi negli ambienti che contano veramente.
Insomma, gloria lunga, ma solo in ambienti limitati.

MAGGIORANZA DI RISPOSTE c
I caproni:
è evidente, voi di arte non capite niente. E ne andate fieri. Per voi l’unica forma di arte sono i calendari con le veline.
L’unico vero quadro che conoscete è uno che vi ritrovate appeso nel tinello e nemmeno sapete chi l’ha dipinto e cosa rappresenta.
Egocentrici, cinici, autoreferenziali, leggermente maschilisti, avete non poche difficoltà a relazionarvi col vostro prossimo senza irritarlo dopo due secondi.
Poi un giorno scriverete un libro. Questo. Nonostante l’età ormai avanzata, verrete più volte indicato come giovane e promettente scrittore. Incredibilmente, nonostante le figure femminili nel romanzo fortemente stereotipate e poco credibili e nonostante la presenza di un personaggio che è copia sfacciata del camilleresco Catarella, il vostro libro vi riuscirà bene. La scrittura veloce e fresca, l’intreccio pieno di colpi di scena e di svolte inaspettate, terrà i lettori col fiato sospeso. Fino alla fine. Li coinvolgerà anche in situazioni abitualmente poco frequentate dal pubblico italiano, come la guerra cecena. In poche parole, scriverete un bel noir, teso e asciutto.
Al quale ne seguiranno altri.
Insomma, fama lunga e intensa. Che vi renderà sempre più insopportabili.

MAGGIORANZA DI RISPOSTE d
I banali:
delle due l’una, o siete femminucce, o siete incredibilmente, mediocremente borghesucci.
Nessuna speranza per voi.

SOLO RISPOSTE d
Siete mia sorella.

Ricordati di ritirare i panni. Che piove.