Tanti auguri!

di maia, 27 Febbraio 2008

Ormai è lampante, sono proprio una madre degenere.
Venti giorni fa la mia creatura ha compiuto un anno e io nemmeno me ne sono accorta!
Il primo compleanno è un avvenimento importante.
In queste occasioni si tirano le prime somme, ci si commuove, si fanno considerazioni profonde.
E io non solo non l’ho festeggiato, ma ho pure abbandonato la mia creatura a se stessa, senza cure, senza cibo, senza balocchi.
Soltanto profumi per me.

Cerco di rabberciare adesso due righe commemorative (postume?), giusto per non far brutta figura.

Ah, la mia creatura…
Ricordo come fosse ieri quando è nata, in un freddo giorno di febbraio.
Doveva essere solo un capriccio, il divertimento di un momento, qualcosa a cui non affezionarsi.
E poi… e poi mi ha preso la mano.
Dio, che emozione quando la tua creaturina ti prende la mano!

La battezzò una blogstar.
E mica una blogstar qualunque. Una di quelle sbirciatissime (e scosciatissime) che spopolano fra gli internauti maschi.
Passò, lesse, lasciò i suoi auguri e sparì.
Ma il suo odore deve essere rimasto nell’aria, attirando curiose occhiate maschili.

Perché su splinder le cose funzionano così.
Il maschio di ineternecticus splinderianus tipo fiuta instancabilmente in cerca di estrogeni.
Quando ne capta la presenza, si attacca alla (presunta) femmina, cercando di circuirla con complimenti spropositati.
Le più sprovvedute (o le più sessualmente disponibili) ci credono ed instaurano con l’esemplare (presunto) maschio fantasmagoriche relazioni virtuali.
Le altre declinano più o meno delicatamente, provocando nel maschio (o presunto tale) reazioni fra l’incredulo e l’impermalito.
Imperterrito, egli continua ad esibire la sua livrea multicolore, convinto che quel “guardi, lei è molto gentile, ma l’articolo non mi interessa” nel linguaggio femminile significhi in realtà “sì, ti desidero bello stallone, strappiamoci i vestiti a morsi!” e che “no” sia solo un modo un poco più breve per dire “forse, se insisti…”.
Quando poi l’esemplare maschio (o presunto tale) si rende conto che non c’è trippa per gatti, improvvisamente sparisce.

Non è un caso che nei blog femminili splinderiani il tasso di ricambio dei lettori maschi cresca più velocemente del prezzo del petrolio.

Certo, esistono pur sempre le eccezioni.
Su splinder ho conosciuto persone bellissime, anche di sesso maschile, alle quali dei miei estrogeni (o presunti tali) non potrebbe fregargliene di meno (e per questo non le perdonerò mai).

Persone che mi hanno seguito dopo il trasloco e che adesso aspettano pazientemente che mi sia rimessa da tutti gli stravolgimenti della mia vita.

A proposito, voglio rassicurare tutti quelli che si son preoccupati per la mia lunga assenza. Non è successo nulla di grave, eh.
Semplicemente ho trovato lavoro.

Un posto carino, situato nella piazza più bella della mia città, con colleghi giovani e simpatici e in cui si guadagna bene.

E allora che ti lamenti, mi direte?
Eh, ma questi pretendono che io lavori!

Che mondo…

Consigli per gli acquisti

di maia, 4 Febbraio 2008

Me ne stavo tutta tranquilla e paciosa sugli spalti, comodamente avvolta, nell’ordine, in stivali da pioggia, calze di lana portafortuna, calzini portafortuna, mutande portafortuna, jeans portafortuna, reggiseno portafortuna, canottiera portafortuna, lupetto bianco portafortuna, maglione viola portafortuna, piumino bianco, imbottitissimo, portafortuna, sciarpa viola portafortuna, cerata (pantaloni più giacca) portafortuna, cappellaccio da pioggia portafortuna. Insomma, somigliavo molto a un incrocio fra l’omino michelin e lo sterminatore finale di ghostbusters, e più che saltellare, mi dondolavo goffamente per scaldarmi un poco i piedi, soddisfatta di come la mia squadra stava dominando gli avversari.
Eravamo nell’intervallo e ancora cattivi presagi non si addensavano sulle nostre teste bagnate, anche se quella pioggerellina, fine ma insistente, avrebbe dovuto farci capire…

All’improvviso un boato scuote lo stadio.
E’ la pubblicità che parte a tutto volume.

Solite macchine, soliti autospurghi, soliti mobili da ufficio… quando ecco la sorpresa.
Una nota marca di borse (da donna) pubblicizza dei modaiolissimi modelli di borsa (da donna) facendoli indossare da due strafighe seminude, abbracciate in un quasi amplesso saffico.
A quella vista tutti gli uomini, fino a quel momento impegnatissimi nel decidere quale punizione fisica infliggere all’irriconoscibile Pasqual o quale strumento usare per mettere un po’ di pepe sulla coda al lento Santana, prorompono in un oooohhhhhhhh! prolungato e salivoso.
E in tutto lo scuotimento circostante, mi è sorta spontanea una domanda.

No, non che cosa ci faccia una persona normalmente razionale e assolutamente non superstiziosa con tutto un doppio armadio (autunno-inverno e primavera-estate) di abbigliamento portafortuna.

Quello che mi sono chiesta è a chi diamine fosse rivolta la pubblicità.

Perché alle donne nude ed eccitate che reclamizzano una macchina o una marca di whiskey siamo tutti abituati, in fondo quelli sono prodotti “maschili” (?).
Ma una borsa da donna chi la compra? Donne e gay, presumo. E dubito che un gay o una donna eterosessuale si facciano impressionare da due bionde che si palpano.
Tendo altresì ad escludere fossero modelli riservati unicamente a clienti lesbiche.
Quindi, respingendo a priori l’ipotesi un errore di marketing (i responsabili di marketing non sbagliano mai, come insegnano al primo anno di economia), è evidente che mostrare ad un uomo eterosessuale delle donne seminude in pose equivoche, spinge lo stesso a desiderare spasmodicamente qualunque, ma proprio qualunque cosa si trovi nelle loro vicinanze. Anche cose che nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali non gli verrebbe mai in mente di comprare.

Il che, a pensarci bene, è una cosa meravigliosa.
Donne, ma vi rendete conto?
Con questo sistema potreste soddisfare ogni vostro capriccio!
Avete bisogno di cambiare il ferro da stiro? Basterà mostrare ai vostri uomini la foto di due signorine scollacciate che si abbracciano vicino a un modello rowenta nuovo fiammante.
La vostra lavatrice è vecchia? Fategli vedere l’immagine di due ragazze strepitose che si avvinghiano intorno a una candy di ultima generazione.
Una volta innescato il riflesso pavloviano, a voi basterà accennare al prodotto e ve lo ritroverete bello impacchettato e infiocchettato, pronto all’uso.

Anche se è sempre bene scegliere con cura l’obiettivo.
Se quello che desiderate è un nuovo amante giovane e focoso, per dire, non so se sbattere sul muso al vostro uomo la gigantografia di un bel giovanotto aitante circondato da due sventole che se lo palpano vi farà ottenere esattamente ciò che desiderate…

Limitatevi a semplici oggetti, magari costosi, ma non fraintendibili.

Tipo un paio di stivali da pioggia portafortuna.
Che fra l’altro, visto com’è andata poi la partita, è proprio quello di cui io avrei un gran bisogno…

And the winner is…

di maia, 1 Febbraio 2008

MAIA!     Premio D eci e lode

Devo dire che non me lo aspettavo.
Non mi aspettavo che ci fosse giustizia a questo mondo, intendo, perché che questo riconoscimento mi spettasse è fuor di dubbio!

Dio, sono così emozionata… che quasi mi mancano le parole!
Quasi.

Innanzi tutto i ringraziamenti.

Ringrazio i miei genitori per avermi fatta così.
Poi le mie sorelle, che nonostante le apparenze mi vogliono tanto bene. Lo dimostrano i graziosi nomignoli “mucca pazza” e “vecchia rimbambita” con i quali mi vezzeggiano in continuazione.
Poi la mia famiglia tutta, senza la quale oltre la metà di questi post non esisterebbe.
E i miei amici, che mi son stati vicini nel momento del bisogno. Grazie davvero a entrambi.
E grazie anche a tutte le persone strambe che ho incontrato in questi anni, fonte continua di ispirazione.
E grazie a tutti i miei fan, il vostro calore mi coccola e mi spinge a dare sempre il meglio.
E grazie, naturalmente, a baxx che ha nominato il mio blog con la motivazione: “Perché è un posticino pulito, illuminato bene e che lei ha buon gusto, nessuno lo può negar”.
Grazie di cuore. Questo premio lo voglio dividere con tutti voi.

E cosa farai adesso che sei famosa, mi chiederete.
Mah, vi dirò, per prima cosa credo proprio mi farò un’operazione. Ma non una di quelle banali, da vippettini della tv. Di nasi, tette e culi rifatti è pieno il mondo.
Così ho deciso di rifarmi una spalla.
E che te ne fai di una spalla rifatta, mi chiederete.
Mah, con una spalla rifatta si possono fare un mucchio di cose.
Tipo indossare quegli abiti con una spalla di fuori e una coperta.
Senza contare il fatto che per lungo tempo girerò con il tutore e così anche i brutti vecchiacci incarogniti saranno costretti a cedermi il posto sul bus!

Progetti per il futuro, mi chiederete.
Mah, direi pace e fame nel mondo, bimbi, animali, buco nell’ozono, ambiente… Insomma, i soliti.
Poi un film sulla mia vita interamente girato a Zollywood, la nuova Hollywood in Zambia, molto chic, molto trendy, molto new, ché già Bollywood mi sa di stravisto.
Penso che chiamerò Coppola alla regia, i Coen alla sceneggiatura e uno fra Angelina Jolie, Jessica Alba o Alan Alda a interpretare la mia parte.

Detto questo, mi pare non rimanga altro che fare le mie nomination.
Ci ho pensato a lungo, queste son cose di una certa importanza.
Anche perché un premio del genere ha senso se ad essere premiato è un blog che riveste un significato speciale per chi fa parte della giuria (ovvero me).
Quindi spero non se ne avrà a male l’amico edo, o antonio, o il Cavaliere Stacchia, o francesco, o i ragazzi di tor, o tutti gli altri “tenutari” i cui blog io adoro e leggo regolarmente. Né si arrabbieranno i “colleghi” di Cabaret Bisanzio. Citare un blog per cui scrivo mi parrebbe quanto meno fuori luogo.

Voglio nominare colui che mi ha introdotta nel meraviglioso mondo dei blog.
Prima non ne avevo mai letti.
Un bel pomeriggio d’estate, immobilizzata in casa, non sapevo che fare e ci son capitata per caso. Ho iniziato a leggere e non mi son più staccata.
Mi ha fatto ridere fino alle lacrime, e questa è la cosa più bella che possa capitare in un caldo pomeriggio d’estate, quando si è immobilizzati in casa e non si sa che fare.
Tranne che scambiarsi effusioni col proprio compagno, ovvio. Ma di compagni a portata di mano non ne avevo, quindi non ringrazierò mai abbastanza Sauro e il suo Piccolo blues per lo spasso che mi ha regalato e che (quasi) ogni giorno ci regala.

Ricorda Sauro.
Se son qui è tutta colpa tua!