una modesta proposta 2
Da qualche tempo sul satellite va in onda una nuova serie ospedaliera che prende spunto dal dr. House. A quanto pare le somiglianze con l’originale sono tantissime, nel modo di costruire le puntate e nella caratterizzazione dei personaggi.
Chi l’ha visto giura che se non fosse per l’ambientazione, spostata in un reparto di neurochirurgia, e per il protagonista, Stanley Tucci, che è completamente rasato, i due serial sarebbero praticamente identici.
Premesso che io adoro Tucci e che vederlo ridotto a fare la brutta copia mi rattrista molto, la cosa che mi ha più colpito della serie è il titolo. "3 libbre". Che sarebbe il peso di un cervello umano.
Ora, io non ho la minima idea di quanti chili corrispondono a tre libbre, però so per certo una cosa: il cervello umano è in larga parte inutilizzato. Di questo sono sicura, l’ho visto alla Macchina del tempo (o l’ho letto in qualche numero di Focus?). Dunque, noi ci portiamo in corpo ben tre libbre di roba, per larga parte inutile.
E allora perché non sfruttare la cosa?
Voglio dire, ci avviciniamo all’estate, la prova costume è alle porte. Milioni, ma che dico, miliardi di donne sono già in piena crisi e stanno spendendo stipendi interi in creme, pasticche, lozioni, beveraggi, massaggi, palestre, piscine, macchinari infernali, il tutto per, ad andar bene, perdere temporaneamente due-tre etti di peso, che poi riacquisteranno, decuplicati, in pochi secondi.
Perché, invece di spendere tutti quei soldi in palliativi, non spenderli per un intervento risolutivo? Perché non liberarsi di quella massa in eccesso?
In fondo non stiamo parlando di liquidi o grassi, che hanno la pessima abitudine di riformarsi. Qui si parla di materia che, una volta estratta, non si riformerà mai più!
Per non parlare dei benefici effetti collaterali che una cura del genere procurerebbe.
Oltre a far calare nettamente la massa corporea, infatti, si libererebbe un sacco di spazio nella scatola cranica, cosa che debellerebbe definitivamente la sindrome-dobermann che molti esseri umani ha portato alla follia negli ultimi anni, come autorevolmente documentato sempre da Focus (o era la Macchina del tempo?).
In più ciascuno di noi potrebbe approfittarne per personalizzare il proprio cervello, sbarazzandosi anche delle parti sotto-utilizzate.
Così una persona amante dell’arte che odia lo sport, per dire, potrebbe farsi togliere la parte in cui risiede la funzione del tifo.
Al contrario, un accanito tifoso potrebbe chiedere di estirpare la parte che presiede al giudizio critico (e un tifoso di football americano potrebbe farsi estrarre tutto il cervello di sana pianta).
E perché non pensare più in grande? Perché non puntare addirittura ad eliminare tutti i malesseri psicologici?
Ma ci pensate? Addio alle crisi di panico, agli attacchi d’ansia, agli stati depressivi. Basterebbe individuare l’area cerebrale giusta e zac!
Mi sento male al solo pensiero delle cose che si potrebbero fare!
Un momento, leggo ora su Donna Moderna che tre libbre corrispondono più o meno ad un chilo e mezzo. In effetti è un po’ pochino per assicurare una perdita di peso significativa…
Trovato!
Basterà asportare l’area del cervello che regola i complessi.
E’ anche vero che così alle donne ne rimarrebbe ben poco, ma tanto, seriamente, notereste la differenza?
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Commento by baxx — 3 Giugno 2007
tempi duri, Maia, tempi duri. io sto cominciando a rivalutare Crucipuzzle e la gloriosa Settimana Enigmistica. oggi perché qua c’era il sole, ma al primo temporale me le compro. piuttosto e anzichenò.
Commento by MariaStrofa — 3 Giugno 2007
come se non lo sapessero tutti che si scrive pacs-simile.
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
baxx, io son passata alla domenica-quiz. quella cosa degli enigmi a punti stimola il mio spirito competitivo.
è vero MariaStrofa. mah, sarà che i pacs sono ormai fuorimoda…
Commento by baxx — 4 Giugno 2007
enigni a punti, eh? non ne sapevo nulla, stamattina comincio a sentirmi obsoleto e un tantino demodè.
buona idea potrebbe essere quella del tesserino a punti anche per i giornalisti, ora che mi ci fai pensare. al raggiungimento di determinate soglie di punti avrebbero diritto a bellissimi premi e meravigliose opportunità. chessò, 100 punti un bel reportage tra i ribelli del Malawi, 50 uno riguardante gli abusi sessuali all’interno delle carceri (con soggiorno minimo di 3 giorni 3), 1000 e via a scoprire su cosa fanno i camorristi ai giornalisti infiltrati quando li beccano e altre robette così. perché il talento và incentivato e noi abbiamo diritto di sapere.
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
baxx, sei un pozzo di idee!
ma questo, a ben vedere, si potrebbe fare per tutte le categorie.
un patentino del genere per tassisti, per esempio, potrebbe prevedere a seconda dei punti destinazioni quali new york, nuova delhi, o città del messico.
Per non parlare di quello che potrebbe capitare ad idraulici, politici…
Commento by baxx — 4 Giugno 2007
uhm… una bella raccoltina di firme, ci vorrebbe. sai che non è davvero niente male l’idea di estendere il patentino a tutte le categorie?! finalmente anch’io riuscirei a sentirmi più coinvolto, politicamente e socialmente parlando. chessò, un bel comizio di Calderoli [da solo e senza scorta, che se no non vale] ai borgatari dell’estrema periferia romana… bè, pagherei per vederlo. e noi impareremmo a voler bene ai nostri politici tutti-nessuno-escluso, tanto per i loro pregi quanto per i loro difetti. diventeremmo una grande famiglia, insomma. di dato o di fatto, poi lo si decide!
Commento by taniele — 4 Giugno 2007
Secondo me tutti i pezzi di Studio Aperto sono generati automaticamente.
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
baxx, è un po’ di tempo che proponi in continuazione di raccogliere firme per questo o quello. altro che sentirti di nuovo coinvolto dalla politica, te sei già pronto per candidarti!
taniele ci avevo pensato anche io.
ma allora tutta quella folla in redazione a che serve?
Commento by Magosilvan — 4 Giugno 2007
Divertente. Sì, specie le edizioni locali dei grandi quotidiani sono abbastanza pulp. E’ la cronaca locale, la battaglia con i piccoli giornali, ad esigerlo. Che poi questo stile, che è sempre esistito, venga mutuato nelle cronache nazionali o nelle trasmissioni televisive, perchè fa vendere, è triste, ma risponde a una logica perversa per cui il mercato è una facile scorciatoia per il successo. Se finiamo col credere che i numeri, e quindi l’audience, danno autorevolezza e credibilità a una testata giornalistica è anche colpa di chi a quelle logiche si è voluto piegare, senza averne necessità. E questo vale per “La repubblica”, ma vale ancora di più per la Rai.
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
accidenti, dopo una chiosa del genere, chi avrà più il coraggio di replicare? 😉
comunque, il fatto che il giornalista fosse un giovanotto me lo sono immaginato io.
ho voluto sperare (?) che si trattasse di uno alle prime armi che sgomitava per farsi notare.
mi sembra sarebbe molto peggio se l’articolo fosse opera di un giornalista con esperienza e, si suppone, con una certa professionalità.
(la signora che ha scritto l’articolo di cultura, invece, è sicuramente una giornalista esperta. credo abbia fustigato a morte chi ha trascritto il pezzo:))
Commento by saulle — 4 Giugno 2007
è un processo di instupidimento culturale che sicuramente è un effetto del margine economico, ma questo non mi meraviglia, la cosa che mi spaventa è pensare che dietro ci sia anche un progetto di potere
Commento by utente anonimo — 4 Giugno 2007
vuoi dire che dietro studio aperto c’è la spectre?
(ok, scusa, ma non mi riesce di dare più di una risposta seria al giorno… :))
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
uff, ero io.
il tuo intervento, saulle, mi ha confusa…
Commento by baxx — 4 Giugno 2007
no, no, Maia, la politica non fa per me. però ho sempre invidiato quelli che riescono a trovare un buon motivo per sfidare le intemperie e importunare i passanti con le loro storie. sai, qualche sprazzo di sano idealismo militante tra un’orzata e l’altra… bè, è una di quelle cose che contribuisce a farmi sentire socialmente utile.
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
ma scusa, perché sfidare le intemperie ed importunare i passanti?
tu ti fai mettere in lista in una circoscrizione di ferro.
poi fa tutto il sistema.
tu puoi startene comodamente in poltrona a guardare i coniflietti che rifanno il rocky horror.
certo, devi anche sceglierti il partito giusto.
Commento by baxx — 4 Giugno 2007
eh, sì! la fai facile tu! dovrei bramare e concupire, corrompere e farmi corrompere, speculare e sperperare il denaro pubblico, legiferare e, come se non bastasse, sforzarmi di assumere un’aria intelligente ogni volta che partecipo a “Porta Aperta”. come niente mi toccherebbe pure leggere la costituzione, che alzarsi di scatto e strillare “questo non è costituzionale!” è una roba che fa sempre la sua porca figura.
Commento by baxx — 4 Giugno 2007
che è poi “Porta a Porta”… (come avrai capito sono un fan della trasmissione…)
Commento by saulle — 4 Giugno 2007
credo che il berlusconismo sia frutto di uno studio approfondito a tavolino
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
baxx, guarda che la faccia intelligente, a porta a porta come altrove, non è mica richiesta.
e tantomeno la conoscenza della costituzione!
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
saulle, credo anche io.
il problema è che è uno studio fatto da pubblicitari e non da pensatori e/o tecnici dell’economia o della giurisprudenza.
Commento by saulle — 4 Giugno 2007
qui non ci vogliono dei pensatori, qui si tratta di gente che vuole potere, denaro e sudditi stupidi
il denaro lo hanno, con quello diventano potenti, e stupidi oramai lo siamo diventando così non rompiamo le scatole
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
ahah, sei un coglione!
Commento by saulle — 4 Giugno 2007
è per me, grazie
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
vabbè, sono una cogliona anche io…
Commento by saulle — 4 Giugno 2007
ok, andiamo a spasso insieme
Commento by maiaB — 4 Giugno 2007
due coglioni a spasso?
così, a occhio, manca il terzo incomodo
Commento by saulle — 4 Giugno 2007
basta girarsi attorno che rischiamo di fare un regimento
Commento by Magosilvan — 5 Giugno 2007
Non si riferiva ai coglioni. ehm ehm, scusa.. m’è scappata.
Commento by maiaB — 5 Giugno 2007
Mago, quando scappa, scappa (cit.)
e così dici che non era riferito ai coglioni? e allora cosa? uhm… non capisco…
Commento by amelia1 — 6 Giugno 2007
cattivi maestro, maia. perché, sennò, la cronaca locale è la trincea del giornalismo. dove impari davvero. dove mangi la polvere, per usare un’immagine consumata.
comunque mi ci metto anch’io, va. è che il gusto si abbassa. che strano fenomeno.
Commento by maiaB — 6 Giugno 2007
ciao amelia, benvenuta.
secondo me questa storia del gusto che si abbassa è un alibi troppo comodo.
che giustifica ogni volta la scelta della strada più facile.
invece di scrivere un bel pezzo robusto e in buon italiano, si preferisce la furbata dell’articolo a effetto.
troppo comodo addossare la colpa ai lettori/spettatori.
con un piccolo distinguo.
se guardo lucignolo o studio aperto, lo faccio coscientemente, sapendo bene quello che troverò.
se compro repubblica, mi aspetto informazione fatta in un certo modo.
Commento by amelia1 — 6 Giugno 2007
è vero. è un alibi per quelli che non vogliono fare meglio.
ma è anche la verità. siamo noi i “nuovi barbari”. e poi basta, che sennò si torna all’uovo e alla gallina. però allora vorrei capire come mai nascono sempre nuove riviste di gossip e di sensazionalismo.
significano che vendono. questo significano.
e te lo dice una che ha rispetto del lettore. o del telespettatore.
Commento by maiaB — 6 Giugno 2007
lo immagino amelia.
ma, ti ripeto, quando compro repubblica (o il corriere o un altro quotidiano cosiddetto “serio”) lo faccio perché voglio trovarci notizie trattate in un certo modo.
se voglio gossip o sensazionalismo, mi compro i giornaletti che dici tu.
rispetto per il lettore/spettatore è anche e soprattutto questo.
Commento by amelia1 — 7 Giugno 2007
sì, ma tu hai una testa. pensante.
Commento by maiaB — 7 Giugno 2007
amelia, così tu mi lusinghi! (ecco un’altra vittima delle mie chiacchere. ma quanto sarò brava a creare l’illusione di avere una testa pensante? ;))
beh, per fortuna esistono delle vere teste pensanti in giro.
e vanno rispettate. anche se fossero una minoranza.
e da giornali che predicano nelle proprie pagine nazionali il ritorno al giornalismo di qualità, mi aspetterei un minimo di coerenza…