sul sesso 1
Ahhh… cosmopolitan! Ne ho visto per caso una copia in mano ad una signora sul bus e la mente mi si è subito affollata di ricordi…
Ricordo come fosse ieri quando da bambina, al mare, lo rubavo alla zia zitella-ma-ancora-piacente (all’epoca…).
Quante cose che ho imparato e quanti dubbi mi ha messo in testa quel periodico così patinato, così chic! All’epoca studiavo dalle suore, è facile immaginare il mio livello di preparazione su certi argomenti…
Dove non capivo, provavo ad arrivarci con l’immaginazione.
E spesso sbagliavo…
Insomma, ero piuttosto confusa…
Per dire, le suore, per inculcarci il senso della vita, a ricreazione ci facevano cantare:
"siamo nati per sposarci/
su dunque amiamoci/
la regina della casa/
diventerò!"
E non facevano che ripeterci "guardare ma non toccare!"
Quindi per anni ho creduto che fare l’esibizionista e/o guardona fosse cosa virtuosa ed al contrario toccare/si fosse cosa diabolica.
Un’altra cosa che raccomandavano con incredibili giri di parole, spesso incomprensibili, era di non fare assolutamente sesso, come dire, vaginale, dal che ne deducevamo che tutto il resto era permesso, però senza toccare/si era difficilissimo….
Cosmopolitan invece era tutto un altro mondo, una selva di raccomandazioni, consigli, confessioni, desideri, posizioni e contorcimenti, che a me sembravano cose fantastiche, nel senso di completamente estranee alla realtà, possibili solo nella fantasia di chi scriveva…
Poi dice che sono cresciuta con un senso quanto meno contraddittorio del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, del lecito e dell’illecito, insomma di quello che si può o non si può fare nel sesso…
E anche quest’anno è passato
Io ho dei problemi con San Valentino.
Non so neanche spiegarmi bene il perché, ma è sempre stato così.
Sarà perché è una festa assolutamente inutile. Un po’ come se si istituzionalizzasse la giornata della pulizia delle orecchie. Le orecchie vanno pulite sempre, mica c’è bisogno dell’apposita ricorrenza per comprare i cotton fioc! (E’anche vero che ci sono persone che le orecchie se le lavano molto di rado e che per loro una festa del genere sarebbe utile, ma questo è un altro discorso…)
Sarà perché a me un po’ tutte le feste comandate danno fastidio…
Sia come sia, io ho sempre cercato di presentarmi ben preparata all’appuntamento, prendendo tutte le precauzioni che ritengo necessarie.
Prima di tutte, l’essere single.
In tutti questi anni, anche quando ero “felicemente accoppiata”, ho sempre cercato di arrivare a metà febbraio da signorina, da zitella, insomma, senza ritrovarmi una dolce metà cioccolatino-munita fra i piedi, ricorrendo talvolta persino alle fatidiche parole “caro, credo ci occorra una pausa di riflessione” (ma l’odiosa formula mi si è poi ritorta contro, visto che l’ormai ex dolce metà non si è più rifatta viva…)
E così ho fatto anche quest’anno.
Però, pur chiudendo per tempo quella che era una bellissima storia, mi sono resa conto che l’accorgimento non era sufficiente.
Troppo dispendio di fiorellini, cuoricini, bacini, peluchini, reclamine, ma soprattutto di canzoncine d’amore… La già odiosa radio, che è tassativamente obbligatorio tenere accesa tutto il santo giorno, tutti i santi giorni ed a tutto volume nel mio ufficio, da una settimana andava diffondendo canzoni più irritanti e cretinamente zuccherose del solito.
Non ne potevo più, ne andava della mia salute mentale!
Così ho deciso che, a mali estremi, estremi rimedi. Questa volta avrei trovato un posto sicuro, nascosto, lontano da tutto il mieloso e cioccolatoso romanticismo a comando! Si, ma dove? Esiste un posto immune a questa pazzia collettiva, a questa malattia? Un momento… Immune? Malattia? Ma certo! (oddio, avevo già cominciato a parlare da sola, la situazione era più grave del previsto…) Ecco il posto che tanto cercavo, come avevo fatto a non pensarci prima? Qual è il posto dove regnano sempre tristezza e sofferenza? Dove l’attesa e la preoccupazione prendono il sopravvento su mellifluità e sdolcinatezza?
Ma l’ospedale!
Così ho deciso di farmi ricoverare. Oddio, non intendo un ricovero vero e proprio, ché a passare una notte là dentro non ci pensavo proprio, a me bastava superare le ore difficili della giornata per poi tornarmene tranquillamente a casa verso l’ora di cena, quando l’immondo teatrino ha già dato il meglio di sé.
E’ deciso, prenoto una visita medica, lunga e dolorosa, a tenere la mente bene occupata ed al riparo da eventuali trabocchetti che il santo più subdolo del calendario (dopo santa claus, ovviamente) è tanto abile a disseminare…
Così il 14 mattina entro tutta tronfia nell’ospedale di Careggi e subito il dolce effluvio di medicinali riempie le mie narici, liberandole dall’insopportabile puzza delle rose che riempiono ogni angolo della città…
Mi avvio all’accettazione, c’è una coda lunga, lunghissima. Bene, si comincia benissimo!
Mi siedo sorridente, aspetto il mio turno leggendo il librino che, previdente, mi ero portata dietro. Un paio d’ore dopo, tocca a me, mi comunicano l’importo del ticket, cerco di andarlo a pagare, ma l’unica macchinetta funzionante è in manutenzione e l’operaio se la prende molto comoda… Un infermiere imbufalito mi viene a cercare: “Che fa qui, perde tempo? Non possiamo mica aspettare lei sa!”
Che dolci parole per le mie orecchie… Mi trascina quasi per i corridoi, mi chiude in uno sgabuzzino e mi fa spogliare. Cerco di coprirmi al meglio con il camicino verde, completamente trasparente che mi hanno dato, con la raccomandazione che lo indossassi con l’apertura sul davanti, in modo che potessero “armeggiare meglio”(?).
Si presenta il dottore. Alto, sportivo, occhi di un blu intenso, stretta forte e delicata, sguardo indagatore…
Ho capito subito che sarebbe andata a finire male…
Improvvisamente mi rendo conto di non sentirmi molto a mio agio, ad ogni passo il camicino mi si apre tutto e, nonostante abbia lasciato calze e stivali indosso, mi sento completamente nuda… Ed i capelli? sicuramente adesso saranno spettinati!
Maledetto San Valentino!
giornata non troppo tipica (in trasferta a roma)
ambientazione: "una delle più grandi catene di negozi specializzati in ogni genere musicale" della capitale
reparto musica classica
si aggirano fra gli scaffali solo due signori anziani ed un ragazzo dagli enormi occhiali
un commesso sonnecchia dietro il bancone delle informazioni
qualcuno ha la pessima idea di svegliarlo…
– buon giorno, mi scusi, cerco un disco, un concerto per clarinetto ed orchestra di Mozart, credo sia il kv 622, ma non sono sicura…
– GUARDI, IL REPARTO MUSICA CLASSICA E’ DIETRO LE SUE SPALLE.
– si lo, so, ho guardato fin’ora ma non l’ho trovato, mi chiedevo se lo aveste, magari, in magazzino…
– UHMPF! ORA LE FACCIO VEDERE! M-O-Z-A-R-T, VEDE? E’ QUI!
– si, qui ci avevo già guardato…
– UHMPF! ALLORA…. ECCO! TENGA!
– ehm, mi scusi, qui c’è scritto "Klavierkonzerte" e poi c’è la foto di Benedetti Michelangeli…
– ?
– ehm… non è quello che stavo cercando… insomma, questo non è un concerto per clarinetto…
– UHMPF!!! VEDIAMO… ECCOLO! ECCOLO, QUELLO CHE CERCAVA, C’E’, VISTO?
– ehm… questo è un concerto per oboe ed orchestra…
– E ALLORA? L’OBOE E’ MOLTO SIMILE AL CLARINETTO!
…
-… grazie…
intervallo
oggi c’era una in moon boot
no, dico, in moon boot, in pieno c’entro, con 15°…
(e forse non erano nemmeno dior!)
giornata tipica 3…
– mi scusi, mi ero dimenticata di chiederle il film allegato al giornale…
– QUESTO? QUESTO E’ ALLEGATO AL GIORNALE, SE LO VUOLE DEVE PRENDERE ANCHE IL GIORNALE.
– si, lo so, ma il giornale l’ho già preso. mi ero solo dimenticata di chiederle anche l’allegato
– NONE, IL DVD SI VENDE SOLO COL GIORNALE!
– ma giornale ce l’ho già, vede? l’ho comprato due secondi fa, stavo girando l’angolo quando mi sono ricordata di aver scordato il film!
– E CHI ME L’ASSICURA CHE QUEL GIORNALE L’HA COMPRATO QUI? E SE L’HA PRESO DA UN’ ALTRA PARTE?
– ma se ero qui due secondi fa!
abbiamo parlato del tempo, che prima era troppo caldo, ora troppo freddo, dei suoi reumatismi…. si ricorda?
– EH, E’ VERO, A CHI LO DICE! MA PIU’ CHE ALTRO E’ L’UMIDO, SA, CHE FA MALE…
– si, infatti. ma il mio dvd?
– IL DVD SI VENDE COL GIORNALE.
…
– va bene, mi dia il giornale, può sempre tornare utile…
giornata tipica2…
– CIAO, SENTI CHE CI DEVO SCRIVERE IN QUEL MODULO CHE MI HAI MANDATO L’ALTRO GIORNO, CHE’ NON ME LO RICORDO PIU’?
– ehm, quello che ho mandato due settimane fa?
– SI, QUELLO.
– mi scusi, ma quella dichiarazione doveva essere spedita all’ufficio competente tre giorni fa…
– AH! E IO ‘UNLO SAPEVO MIHA!
– ehm, veramente glielo dis…
– SI, TTU’MME L’AVRAI DETTO A VOCE, MA IO ‘STE COSE MICA ME LE POSSO RICORDARE!
– veramente le mandai una mail come promemoria…
– MA IO LE MAIL MIHA LE LEGGO SEMPRE!
– glielo avevo annotato anche sulla copertina del fax!
– NO, SUL FAX NO DAVVERO! CE L’HO QUI DAVANTI SAI!
– anche io e nella copertina c’è scritto: "da inviare all’ufficio competente entro il 31/01/2007"
– EH, E’ VERO, MA IO MIHA L’AVEVO VISTO.
E POI C’HO MIHA I’TTEMPO DI LEGGERE TUTTO QUELLO CHE ‘TTU MI SCRIVI!!!
– …
giornata tipica…
– PRONTO INPS!
– Buon giorno, avrei bisogno di un’informazione sull’invio telematico del modello E-Mens…
– ATTENDA UN ATTIMO, LE PASSO L’ INTERNO.
…
musichina…
scrosci…
musichina…
….
– PRONTO INPS!
– si, buon giorno, chiamavo per un’informazione sul modello E-Mens…
– AH, E’ DI NUOVO LEI! SI VEDE CHE IL COLLEGA NON E’ IN STANZA, ASPETTI CHE PROVO CON UN ALTRO INTERNO.
…
tutututut…
– PRONTO INPS!
– mi scusi, deve essere caduta la linea, sono sempre io, vorrei informazioni…
– E-MENS? ASPETTI RIPROVO…
…
– PRONTO INPS!
– mi scusi, avrei bisogno di informazioni sul modello E-Mens…
– E CHIAMA ME? MA CHI LE HA DATO QUESTO NUMERO? QUESTO E’ IL SERVIZIO RISCOSSIONE CONTRIBUTI!
– mi scusi, potrebbe darmi lei il numero giusto?
– NON E’ MIO COMPITO! BUONASERA!
– buona sera…