Il buon pastore

di maia, 17 Giugno 2008

Non so se ve siete accorti, ma è tempo di europei.

Mi ero ripromessa di non parlarne, specialmente dopo aver letto gli articoli deliranti del dopo Italia-Olanda.
Specialmente dopo aver letto quello di Edmondo Berselli su Repubblica.
Era davvero difficile immaginare un tale numero di scempiaggini e banalità riunite tutte in un unico pezzo, eppure lui ci è riuscito.
Benedetto uomo, non finirà mai di stupirmi.

Ma non è di questo che volevo parlare.

Guardando l’Italia giocare con gli orange, in tutta la sua inanità, mentre guardavo quell’uomo solo e malinconico in panchina, mi chiedevo: basta essere un grande giocatore per essere automaticamente un bravo allenatore?

La risposta ovviamente è no, esattamente come non basta essere un mostro sacro di attore per essere un bravo regista.
L’abilità come “attore” (in senso lato) non garantisce affatto la capacità di saper prendere per mano un pugno di uomini, di saperli dirigere e far lavorare all’unisono, dettando modi e tempi efficaci.

Esempio evidente di questa brillante ed originale osservazione (parevo quasi un Berselli in gonnella) è “The Good Shepherd”, primo film importante di De Niro come regista.

Il film è sinceramente brutto.
E’ lungo, lunghissimo (dura circa due ore e quaranta), troppo parlato, troppo statico. Stilisticamente è corretto, nulla da dire, si tratta di un solido film “classico”, molto elegante, ma in tutta la sua algida classicità ed eleganza risulta ingessato.

Non gli mancano le prime punte, il cast è stellare, ma avere attori bravi e di personalità non basta per conferire personalità al film.
Quello che rimane è una discreta prova d’attore del protagonista (Matt Damon) e di qualche comprimario (William Hurt) e l’amara sensazione di trovarsi davanti ad una ghiotta occasione andata sprecata.

Il soggetto era infatti molto stuzzicante.
Si racconta la genesi della famigerata CIA, di come è sorta dalle ceneri del servizio segreto militare americano, di come la sua ossatura sia stata presa di peso dalla cricca della meglio gioventù dell’alta borghesia americana.
Si raccontano i metodi, la presunzione di agire sempre per il meglio di quegli uomini che vivono in un mondo tutto loro, allucinato e senza veri affetti.
Del resto come potrebbe essere altrimenti se si vive costantemente nella segretezza e nell’inganno, nella sfiducia verso il prossimo e nell’ansia di essere scoperti.

Insomma, di materiale succulento ce n’era in abbondanza.
Di capacità singole pure.
Purtroppo è mancato un uomo che sapesse sfruttare con mano sicura tutte queste risorse, che sapesse amalgamarle e che sapesse tirarne fuori il meglio.

Che dire, Robert(o), speriamo nel prossimo film!

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A volte ritornano

di maia, 14 Giugno 2008

“Insomma, si può sapere che fine hai fatto?”
E’ più o meno quello che mi chiedono in continuazione tutti i miei piccoli lettori con tono colmo di riprovazione.

Beh, mi son presa una piccola pausa dal monitor.
Una pausa durante la quale non sono affatto rimasta con le mani in mano.
Ho molto lavorato.
Molto letto e molto guardato (soprattutto film).

Ho finalmente letto quel libro, “Pornografia” di Gombrowicz, che mi era stato caldamante raccomandato da un utente di anobii, del quale però non ricordo il nome. Peccato, mi avrebbe fatto piacere ringraziarlo. E soprattutto mi avrebbe fatto piacere spiegargli perché il romanzo non mi ha incantato come sperava.

Ho letto “L’anarchia” di Colin Ward, che mi era stato caldamente raccomandato da un altro tizio, del quale ricordo benissimo il nome. Menomale perché appena mi capita fra i piedi mi farà molto piacere spiegargli perché il libro non mi ha convertita come sperava.

E poi ci son stati “Le particelle elementari”, con il quale ho battuto ogni precedente record di lentezza di lettura tanto mi è rimasto antipatico, “Caos calmo“, “La misteriosa storia del papiro di Artemidoro“, un Camilleri, un albo di Rat-man, meravigliosa scoperta, “One for the road” dell’amico Massimo e per l’ennesima volta “Lady sings the bues“, stupefacente autofantabiografia della voce più struggente di tutti i tempi. Ma delle fantasmagoriche avventure di Lady Day vi parlerò un’altra volta.

O meglio, ne parlerò a quei pochi che ancora passano da queste parti, quasi tutti per sbaglio, cercando “la schiava più porca” o “cicciolina” (ma se credo di non averla mai nominata prima d’ora!) o “vecche sfondate” o il nuovissimo “fare troppi regali alla segretaria” (credimi, i regali non son mai troppi. Specialmente per la segretaria).

Intanto mi chiedo e vi chiedo (cit.): è possibile perdonare ad un film la battuta “non sono io ad avere scelto il tango. E’ stato il tango che ha scelto me!“, per quanto detta con intento ironico?
La mia risposta istintiva sarebbe un bel NO chiaro e deciso. Poi però ripenso alla tenerezza che mi ispira la regista di nome Sally, donna slavata di mezza età, che fa un film su una regista di nome Sally, donna slavata di mezza età, che combatte la propria paura di invecchiare attaccandosi morbosamente ad un taghéro tànghero. Il tutto sullo sfondo di una pretesa metafora sull’arte e sul mestiere del cinema. Peccato che la metafora non decolli mai e rimanga anzi afflosciata, annacquata quasi quanto gli spenti occhi della tristissima regista-scrittrice-protagonista.

Povera Sally, mi fa così pena che non me la sento di dire quanto abbia trovato “lezioni di tango” una boiata pazzesca.

Per fortuna mi sono rifatta con tanti altri film e con una serie di telefim, tutti rigorosamente in onda sul satellite (e come ti sbagli?), tutti molto d’effetto, molto ben scritti e recitati.
Anche quelli più furbetti e paraculi come “Californication“, anche quelli che alla lunga si perdono un poco in eccessive tortuosità, ma che mantengono comunque un ritmo e una scrittura invidiabili (oltre ad una protagonista del livello di Glenn Close) come “Damages“.

Insomma, di cose da raccontare ce ne sono tante.
Caro amico che cerchi “cose da dire a collega che pensione” non te ne andare!

PS che qualcuno mi sa spiegare come mai quando scrivevo regolarmente avevo una ventina scarsa di “abbonati” ai feed ed adesso che non scrivo ce ne sono trenta?
I Sacri Misteri del Web.

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L’ultima tempesta

di maia, 25 Aprile 2008

Dice il Dizionario Snob del Cinema (uno spassoso libretto di Kamp e Levi che mette alla berlina i cinefili snob ad uso e consumo di un pubblico di cinefili snob1) a pagina 71:

GREENAWAY, PETER. Probabilmente il più perverso dei registi della Perfida Albione, Greenaway mette a dura prova il sistema nervoso dei Cinefili Snob più incalliti a colpi di macabra violenza, pretenziosità oltre ogni limite, inglesi nudi con tanto di chiazze in bella vista. Laddove i suoi primi lungometraggi si limitavano ad essere incomprensibili (…) le cose di Greenaway sono diventate sempre più lambiccate e fetenti (…).

Ora, è ovvio che dopo una presentazione del genere, quando mi è arrivata una mail dal titolo “PER CINEMAGGIO “L’ULTIMA TEMPESTA” DI PETER GREENAWAY” non ho potuto fare a meno di leggerne il contenuto avidamente.
Capita, infatti, che nel nome della famosa manifestazione culturale del Maggio Musicale Fiorentino si organizzino in città eventi culturali di un certo spessore. Quest’anno poi gli appuntamenti riguardano non solo musica classica, opera e balletto, ma tutto quello che è riassumibile sotto il vago nome di “arte”.
Compreso il cinema.
Ed è sotto queste premesse che al cinema Odeon, uno dei più centrali e belli della città, si tiene una “rassegna di proiezioni e incontri con gli artisti”.
Già stuzzicata di mio dalla scritta “L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili”, quando ho letto il lancio che l’ufficio stampa del Maggio2 faceva del film (un viaggio assordante e ridondante, dilatato e delirante) e forte della breve scheda su wikipedia (qui la tendenza alla ridondanza formale di Greenaway raggiunge limiti prossimi all’ eccesso), non ho più avuto dubbi. Dovevo vederlo.

Così arrivo puntuale all’appuntamento, il tizio che doveva presentare il film aveva quasi finito di blaterare e c’erano ancora alcuni posti disponibili. Età media dell’uditorio sui settanta anni.
Scelgo attentamente la mia poltrona, non troppo vicina allo schermo per non far soffrire i miei occhi, non troppo lontana dall’uscita per un’eventuale ritirata strategica.

Il curatore dice non so cosa delle scene del film che riprendono pari pari alcuni quadri famosi, i più accorti di voi li riconosceranno sicuramente, ammicca.
A quanto pare quella che stiamo per ammirare è l’unica pellicola rimasta del film in italia. E’ molto consumata, ci saranno salti di immagini e di battute, ma non preoccupatevi, il film resta assolutamente comprensibile e la perdita è minima. Tutte le parti recitate sono affidate ad un solo attore, il grande Gielgud, gli altri sono come marionette nelle sue mani. Buona visione.
Il signore anziano al mio fianco prende a russare dolcemente a luci ancora accese.

Buio in sala.
Siamo subito sommersi da un turbinio di immagini e parole.
All’inizio cerco di ritrovare qualcosa della tragedia shakespeariana, in fondo è a questa che il film narrativamente si ispira.
Combatto disperatamente contro i gorghi verbosi che si fanno sempre più veementi ma, lo sento, questa lotta è inutile.
Dopo una decina di minuti di ricche allegorie visive e metafore e allusioni e rimandi, mi lascio andare, sfinita, come i naufraghi ai flutti maligni.
E nel momento stesso in cui mi arrendo, le e onde si fanno dolci e mi cullano verso un viaggio inatteso e straniante.
In altre parole, appena spengo il cervello e smetto di cercar di capire, inizio a godermi il film come un affascinante susseguirsi di immagini potenti, veri e propri quadri viventi, dai contrasti forti, di colori, di luci ed ombre, di suoni.

Paradossalmente a infastidirmi non è stata la lunghezza del film o l’eccessivo accumulo di significato in alcuni punti.

L’unica cosa che mi ha veramente irritata è stata la gratuità dello spettacolo che mi ha privato di uno dei motivi per cui vado al cinema.
Che dopo la prima ora le due signore alle mie spalle hanno preso a commentare ogni singola scena ad alta voce.
E io non potevo nemmeno rigirarmi con la solita espressione burbera sibilando “ma insomma, non ho mica pagato il biglietto per sentir parlare voi due!”

Ps curiosamente poco dopo in tv hanno trasmesso un altro film che tratta metaforicamente, su altri livelli e con altri modi, certo, del significato e del valore dell’arte, della magia e della potenza creativa della narrazione.
Però di vedermi il seme della follia dopo L’ultima tempesta non ho proprio avuto cuore.

  1. i cinefili snob sono notoriamente autoironici e accettano di buon grado le prese in giro, purché provenienti da loro pari []
  2. questo ufficio stampa non la smette mai di stupirmi. Ad ogni uscita una nuova perla. Tipo elencare fra i pittori che hanno ispirato le scene del film, fra Rubens e il Veronese, Antonello da Messina e Giorgione, il fantasmagorico Bornzino. E’ confortante sapere che la pubblicità di una delle istituzioni più alte della cultura cittadina sia stata affidata a dei tipi che ritengono il punto forte della manifestazione sia il negozio di gadget, che assoldano la Cucinotta quale promoter della cultura alta e che non rileggono nemmeno i comunicati stampa che scrivono []
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Laif is nau! (aggiornamento)

di maia, 20 Aprile 2008

ilary blasy con vodafoneDevo fare assolutamente le mie pubbliche scuse alla omnitel.

Avevo affermato che a me gli omaggi per il compleanno non li fa. E son stata puntualmente smentita.
Proprio ieri mi è stata offerta la vantaggiosissima opportunità, fra le altre, di navigare su internet tramite cellulare a soli due euro a settimana! (il punto esclamativo è della omnitel). Che, devo ammettere, per una cecata come me è una proposta irrinunciabile.
Leggere le mie mail o gli articoli della Padania (che dite? Son salita sul carro dei vincitori? E che diamine, son pur sempre italiana, no?) su uno schermo due per due (cm) è quanto di meglio io possa desiderare!

Per non parlare della meravigliosa opportunità di farmi ricaricare il telefono di 5 cent per ogni minuto di chiamate ricevute dai numeri di Altri Operatori o dai numeri di Rete Fissa (il maiuscolo è sempre omnitel).
Non potevo proprio non sceglierla.
A questo punto non mi resta che trovare qualche idiota che, telefonandomi sul cellulare omnitel da Rete Fissa o da Altro Operatore, mi stia in linea almeno venti minuti.
Mi sarò così garantita una ricarica di ben un euro!

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Laif is nau?

di maia, 6 Aprile 2008

Rovistando fra la posta trovo una mail dai toni a dir poco entusiastici.
Ve ne riporto l’attacco:

Benvenuto nel Top Club, l’esclusivo Club dedicato ai migliori clienti Vodafone One che ti premia con offerte esclusive e servizi dedicati.

Ad esempio chiamando il Servizio Clienti al numero gratuito 190, ti verrà riservato un servizio dedicato con la possibilità di parlare direttamente con un operatore che risponderà a tutte le tue domande.

Ora, di tutte queste belle cose che mi vengono comunicate, un paio mi colpiscono in particolar modo.
Prima di tutto, essendomi il messaggio giunto tramite una mail spedita a me personalmente (di pirsona, direbbe qualcuno), con tanto di nome e cognome, è evidente che l’estensore dello stesso proprio a me personalmente (di pirsona) intendeva riferirsi e a nessun altro.
E allora mi chiedo e vi chiedo: se io che il telefonino lo uso giusto in caso di carestie e alluvioni sono considerata una dei loro migliori clienti, come diavolo faranno ad arrivare alla fine del mese alla Vodafone?
Voglio dire, facendo un rapido calcolo per eccesso, io credo di spendere in cellulare circa una ventina di euro all’anno.
E vengo considerata cliente d’oro, al punto di farmi entrare in un Top Club!
Altro che Alitalia, questi son destinati a finire in bancarotta in tempi brevissimi.
E invece di correre ai ripari, magari invocando una cordata fra tutti gli imprenditori mondiali di buona volontà, questi spendono i pochi spiccioli che gli rimangono in spot sadici in cui Gattuso se la fa chiaramente con la signora Totti, mentre quest’ultimo l’unica cosa che si fa è una figura da bischero. Che poi fra tutti e tre chissà quanti ciak devono girare prima di ottenere una scena un minimo intellegibile!
Io quasi quasi gli manderei Berlusconi alla Vodafone.
Già me lo vedo all’opera, farebbe tutto lui: proprietario, presidente, manager, operatore di call center e pure testimonial pubblicitario.
Con lui e i suoi famigli al timone le cose comincerebbero a girare subito al meglio.

Così poi Vodafone inizierebbe pure a fare regali degni di questo nome almeno ai clienti che fanno parte del Top Club SuperOro.
Che “la possibilità di parlare direttamente con un operatore che risponderà a tutte le tue domande” venga considerato un servizio extra dedicato ai migliori lascia abbastanza interdetti.

Boris (gli occhi del cuore)

di maia, 30 Marzo 2008

i più attenti (e più musicalmente colti) di voi avranno sicuramente riconosciuto il pezzo che ho postato, anche se abituati ad ascoltarlo con altre parole.
La musica e la voce sono inconfondibili.
Si tratta del regalo che Elio ha voluto fare ad un esperimento coraggioso della televisione italiana.

Della televisione satellitare, per essere precisi, perché un prodotto del genere difficilmente avrebbe potuto veder la luce su un canale rai-mediaset.
Né, a occhio, troverà posto nei palinsesti della tv generalista, se non ad orari strani, magari in piena notte, quando il rischio che la novità non raccolga il favore del pubblico sono minimizzati.

Boris è un telefilm intelligente, giocato tutto sulla scrittura e sulla recitazione, senza trucchetti, senza scorciatoie, senza quei “ganci” che solitamente riempiono tutte le produzioni “raiset”. In altre parole non ci sono belloni spaventosi, né battute grevi, né quel sapore zuccheroso che a noi “ce piace tanto”.

Qui si prende in giro la fiction italiana, e lo si fa con una ferocia garbata, senza sconti e senza orpelli.
Nessuno si salva, il set è popolato da esseri cinici, egoisti, disillusi, tutti (tranne gli attori, ovviamente cani e raccomandatissimi, troppo pieni di sé per rendersi conto di qualunque cosa che non sia la propria immagine) perfettamente coscienti di star realizzando un’opera sciatta, squallida, insensata, in poche parole brutta.
In questo mondo viene catapultato un giovane stagista dall’animo innocente, entusiasta all’idea di poter stare così vicino ad un vero regista e di poter imparare da lui il magnifico mestiere di confezionatore di sogni.
Quello che si ritrova davanti è un uomo cui interessa solo chiudere al più presto le scene senza impegnarsi troppo, convinto che al pubblico di fiction piacciano solo porcate. E lui porcate confeziona.
Così chiede al suo direttore delle luci, cocainomane perennemente a caccia di un’altra dose, di “smarmellare” tutto, ossia buttare una luce piatta e spersonalizzante sul set. Agli attori chiede solo facce perplesse. Ma soprattutto tutti devono fare tutto “un po’ a cazzo di cane”.
Lo stagista, inizialmente spaesato, pian piano si adegua.

Non mancano il delegato di rete, tipico funzionario (rai?) che non capisce niente di televisione, recitazione, regia, cui interessa solo mantenere il proprio posto, interpretato da un ottimo Antonio Catania, il delegato di produzione, che pensa solo a risparmiare soldi, gli sceneggiatori idioti, la segretaria di produzione alcolizzata e l’assistente alla regia, una Caterina Guzzanti mai così in forma.

Fra l’altro il telefilm deve essere molto piaciuto anche agli addetti ai lavori, visto che col passare delle puntate sono aumentate le partecipazioni amichevoli di attori più o meno famosi.

Il risultato è un prodotto leggero, veloce, apprezzabile anche nella crudezza delle luci (quelle “vere”, non quelle della finta fiction) e della scenografia. Certo, non si fanno le grasse risate, ma alla fine di ogni puntata non si ha l’impressione di aver buttato via malamente venti minuti.

Il che è quasi un miracolo nel desolato panorama televisivo italiano.

Previsioni per possibili partenti per ponti pasquali

di maia, 22 Marzo 2008

Stanno per iniziare (per molti già sono iniziate) le vacanze pasquali.

I proprietari di questo blog (che poi sarei io) hanno deciso di fare omaggio ai propri lettori (che poi sono tre) di alcune pratiche previsioni, per non farli trovare impreparati.

Previsioni meteorologiche (che tempo fa):
prevista pioggia un po’ dappertutto, tranne dove nevicherà e dove ci sarà il sole.
Copritevi o scopritevi di conseguenza!

Previsioni stellari (Oroscopo):

Ariete: in amore dovrete pazientare, decisamente non è il vostro momento.
Attenzione ai rapporti di amicizia, il vostro spirito attaccabrighe e un poco rompicoglioni vi porterà a litigare praticamente con tutti.
In compenso il lavoro andrà alla grande sabato, domenica e lunedì di pasquetta.

Toro: grandiosi come sempre, inviterete otto persone e cucinerete per ottanta. Per una volta cercate di essere clementi. Non pretendete, pena punizioni corporali tipo l’ascolto di “tutto Murolo minuto per minuto”, che gli ospiti finiscano tutto.
Attenzione al colesterolo!

Gemelli: mamma mia, sempre lì a discutere… e questo non va bene, e quello l’avevo detto prima io e l’ho sentito alla radio e la radio che sento io dice le notizie meglio della radio che senti te…
Rilassatevi un attimo!

Cancro: non pervenuto.

Leone: splendidi, almeno nella vostra testa. E’ già qualcosa, no?

Vergine: Spirituali. Molto spirituali. Troppo spirituali.
Fate attenzione, con tutta questa spiritualità rischiate di fare confusione.
La vostra abitudine di ringraziare gli spiriti che vi hanno protetto la casa durante la vostra assenza, per dire, potrebbe essere considerata non esattamente consona ad una cattolica praticante aspirante alla beatificazione.
Barbablù consiglia: sceglietevi una religione, massimo due e attenetevi a quelle.

Bilancia: Campioni di buon gusto, possedete un’innata capacità nell’arredare ambienti, interni, esterni terzini e mediani. Sempre pieni di idee nuove e soluzioni strabilianti.
Siete bravi, eh. Ma di un pesante…
Il sole in opposizione consiglia di non mangiare mele gialle!

Scorpione: ahi, fate male! Con la lingua soprattutto.

Sagittario: vi piace viaggiare. Ma non, come credono tutti, zaino in spalla, tenda, e pedalare. No. Voi siete da villaggio extralusso alle seychelles o alle mauritius. Allora son bravi tutti a fare i viaggiatori!
Lì alla meta dell’ultimo viaggio che avete appena intrapreso fa molto freddo. Copritevi!

Capricorno I: com’è l’Australia?
Capricorno II: puntigliosi, precisi, saccenti fino allo spasimo, va a finire che avete (quasi) sempre ragione voi. Per questo state tanto sulle scatole!
Barbarossa consiglia: qualche volta sbagliate apposta, vedrete che verrete accolti nel mondo di quelli che sbagliano. Sì, lo so, siete come Fonzie e la cosa vi risulta quasi impossibile. E che sarà mai, per una volta fate i Pozzie!

Acquario: e va bene, avete vinto una partita, ma siete lo stesso una trentina di punti indietro. E i nostri erano tutti stanchi e rotti. Bella forza!
E il 52 pollici sarà anche bello, ma le figurine si vedono tutte distorte.
Le stelle consigliano: riportatelo indietro e fatevi dare in cambio una videocamera ultimo modello. Qualcuno in casa vostra saprà come usarla.

Pesci: dolci, timidi, creativi, sognatori… insomma, due palle.
Bisognerà che prima o poi vi decidiate a realizzarne qualcuno di quei sogni.
La luna in opposizione al trigono di mercurio in cancro dice che è il momento giusto per farvi crescere barba e capelli e iniziare un viaggio in harley, magari un bel coast to coast rimini-cecina.
Se invece siete uomini, provate a incanalare tutta la vostra creatività in un corso di pittura.

Buona Pasqua a tutti!

AGGIORNAMENTO

su gentile richiesta dei miei amabili lettori, aggiungo un paio di segni in più:

Maiale ascendente aragosta: attenzione alle feste, rischiate un’indigestione nonché la maledizione di Tutankamon!
Barbabianca consiglia: risino all’olio, parmigiano, rigorosamente reggiano, e un cornetto rosso.
L’opposizione di plutone in gallo vi sconsiglia assolutamente la visione di Buona Domenica.

Dragone: gran bel segno. Potente (d’aspetto), sontuoso (all’apparenza), imponente. Peccato per quell’irresistibile impulso che avete di arrovogliarvi su voi stessi!
Barbaviola consiglia: aspettate, non abbiate fretta. Vedrete che quell’allenatore che proprio non sopportate presto verrà allontanato, molto presto.
Anzi, se le cose andranno in un certo modo, potrebbe essere allontanato anche la settimana prossima!