Notte prima degli esami
Ci siamo.
Ho studiato tutta la notte, devo farcela.
È proprio vero, rimettersi sui libri dopo anni di inattività cerebrale è davvero difficile. I tempi dell’università e della prontezza mentale sono lontani. Troppo lontani.
Dio che nottata! Proprio come venti anni fa (venti!), prima dell’esame di maturità. Tesa, emozionata… quella foga, troppa, che ti fa perdere la bussola, non ti fa concentrare. E finisce che ti metti a leggere tutto quello che ti passa sottomano, romanzi, fumetti, opuscoli, persino Hesse, tranne i libri di testo.
Ah, ma questa volta son stata proprio brava, ho seguito scrupolosamente il programma che mi è stato dato. Tutto. Mica mi fregano. L’ho imparato a memoria. Dalla prima (“Anestesia”) all’ultima parola (“ANESTESISTA”).
Ho sfogliato wikipedia per cercare i termini più difficili (“peridurale”, “subaracnoidea”, “sensibilità”).
Ho tirato fuori tutti i libri di testo di liceo e università. Ho rispolverato persino quello di letteratura latina, che non si sa mai. In fondo il latino torna sempre utile.
Certo, se mi dicevano che alla mia età avrei dovuto ricominciare con gli esami… per di più “esame preparatorio dall’anestesista”, di cui, francamente, non avevo mai sentito parlare…
Basta, mi sento pronta.
Gli occhi sgranati e le mani tremanti per i troppi caffè, sono qui, davanti all’aula numero “N”1.
Aspetto il mio turno. Un veloce ripasso mentale, Cesare, Napoleone, Deboroh La Roccia, le so tutte!
Speriamo solo non mi chiedano “capitali europee”.
- strano anche questo. In questo ospedale le aule si chiamano “ambulatorio” [↩]
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Commento by Giulio GMDB© — 29 Settembre 2011
Alla fine com’è andata? “Promossa”? 🙂
Commento by maia — 29 Settembre 2011
macché, alla fine è venuto fuori “malattie e farmaci”.
non ero preparata…