I meravigliosi misteri di maia – relativismo temporale
ovvero, come vi smonto einstein in due minuti (o quattro ore, a seconda).
Che sarà stato anche un genio e la sua teoria della relatività bella, per carità, scritta bene e tutto, però. Però se la leggi bene è una gran minchiata.
Dice il secondo postulato: “invarianza della luce – la velocità della luce nel vuoto ha lo stesso valore in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità dell’osservatore o dalla velocità della sorgente di luce“.
Ora, se al posto della parola “luce” inserisco “evasione di una pratica” e al posto di “in tutti i sistemi di riferimento inerziali” metto “in tutte le situazioni contrattuali”, il gioco è fatto.
Provateci: “invarianza dell’evasione di una pratica – la velocità dell’evasione di una pratica nel vuoto1 ha lo stesso valore in tutte le situazioni contrattuali, indipendentemente dalla velocità dell’osservatore o dalla velocità della sorgente di evasione della data pratica”.
Bella anche così, eh. Molto arguta e affascinante. Ma se fosse vera, com’è che per evadere una pratica prima delle dimissioni ci mettevo massimo dieci minuti e adesso, per fare la stessissima cosa, ci sto impiegando mezza mattinata?
- qui non c’è bisogno di cambiare alcuna parola, che “vuoto pneumatico” è l’esatta definizione della capacità intellettiva complessivamente espressa nell’ufficio in cui mi trovo [↩]
Comment by metropoleggendo — 1 maggio 2010
è proprio questa la teoria della relatività: l’impegno che mettiamo nelle cose non è costante ma relativo, dipende infatti dal livello di soddisfazione che ci provocano. vallo a spiegare ai fidanzati…
Comment by maia — 1 maggio 2010
metropoleggendo, quanto hai ragione! 😀
Comment by Bill Lee — 4 maggio 2010
Ma tu quando non hai niente da fare ti leggi la teoria della relatività??
Comment by maia — 4 maggio 2010
perché, tu no?
Comment by ms — 15 luglio 2010
sulla definizione di “vuoto pneumatico” mi sono commossa. forse dio esiste ed è pure buono.
Comment by maia — 15 luglio 2010
eh, qui prima di scrivere le cose ci si documenta bene