La compagnia dell’anello – ovvero, fenomenologia della Zia Zitella
Ieri sera me ne stavo svogliatamente collegata all’internet a scambiare perle di saggezza su uno dei tanti socialcosi.
E’ così che mi sono imbattuta nei dubbi di una spaesata fanciulla in ambasce.
Ella non si capacita del fatto che, ancora, la madre la pungola e la esorta ad essere una zitella migliore.
Perbacco, mi son detta, non posso lasciarla macerare nelle sue congetture, dall’alto della mia esperienza devo intervenire.
Il fatto è, cara amica, che le mamme in prima e le zie in seconda battuta, son fatte apposta. Son nate praticamente per questo! Se la dolce pargola non si sposa entro i trenta – trentacinque anni, lo scopo della loro vita diventa quello di renderla un gioiellino di pisseritudine1 casalinga.
Ma questo è ancora nulla. Nulla in confronto al finire fra le spire della terribile combinazione, del mostro mitologico, tristemente noto come “La Zia Zitella”.
Come già ebbi modo di spiegare, le zie zitelle sono animali che usano muoversi in branco, tanto che se la natura non le ha dotate di sorelle di sangue nubili con cui zieggiare zitellanamente, esse vanno in cerca di altri esemplari fuori dal proprio nucleo familiare con cui ricrearsi un nucleo familiare artificiale. Una volta individuato il soggetto adatto, esse cominciano a fraternizzare (o meglio, a sorelleggiare) molto velocemente2, passando dal semplice contendersi le faccende di casa, a criticarsi ferocemente per come queste sono state svolte, fino a strapparsi i capelli in risse ululanti, proprio come accade fra normali sorelle nubili di sangue.
Fin qui gli usi e i costumi3 dell’animale Zia Zitella.
Ma qual è il loro ruolo nella società? Cosa anima le loro giornate (oltre i ripetuti scontri fisico-verbali)?
La risposta è molto semplice.
Lo scopo nella vita di una Zia Zitella è quello di procurare sposi alle nipoti.
Esse solitamente iniziano col presentare mazzetti di “buoni partiti” (avvocati, notai, dottori) alle sventurate congiunte in età da marito. Così non è raro vedere queste donnone (solitamente impettitamente pettorute) fare da chaperon alle nipoti nei loro incontri inconsapevoli con lo sposo designato. Inconsapevoli perché le giovinette di solito sono attratte agli appuntamenti con il futuro sposo con la scusa di fare un giro sulle giostre (le nipoti in questa fase del processo, sono infatti circa sui quattordici anni) e proprio non si capacitano del perché quel vecchio bavoso amico delle zie stia loro così addosso.
Quando le giovinette cominciano a perdere un po’ di freschezza (diciamo intorno ai 22 anni) le zie, preoccupate ma non ancora disperate, cominciano a presentar loro “partiti non buonissimi, ma passabili” (ingegneri, farmacisti e commercialisti). A questo punto la scusa delle giostre non tiene più, e, anzi, l’affettuoso invito dei mariti in pectore (vieni qui, piccola, senti com’è buono il mio bastone di zucchero filato…) comincia a suonare lugubramente sospetto alle loro orecchie.
Quando, verso i 26-27 anni le zie zitelle vivono ormai nel terrore di ritrovarsi una nipote incompatibile col matrimonio (dio, che orrore!), cominciano a darsi da fare sempre più accanitamente per trovarle uno sposo. Uno qualunque. Ed è qui che cominciano a proporre geometri e ragionieri.
Quando si rendono conto che, nonostante tutti i loro sforzi, le nipoti hanno continuato a invecchiare (stupide, stupide, stupide ragazzine!) e hanno ormai compiuto i trenta anni senza aver preso marito, in preda alla disperazione cominciano a fermare i muratori direttamente per strada4.
Le nipoti nel frattempo probabilmente si sono fatte tutta una loro vita.
Magari sono scappate col fornaio, o sono rimaste incinte dell’elettrauto, o magari ancora son diventate gay.
Ma non hanno mai detto niente alle zie. Per paura di infrangere il sogno della loro vita.
- sost. med. In termini tecnici indica esattamente quel tipo di attitudine che la donna acquista quando persiste nel comportarsi spesso e volentieri da pissera [↩]
- sost. milit. in termine tecnico significa escalation [↩]
- sempre interi, per carità. La vera Zia Zitella aborre il due pezzi [↩]
- che diamine, un muratore in casa in fondo può sempre far comodo! [↩]
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Commento by fatacarabina — 18 Gennaio 2010
oi, io son la spaesata fanciulla e a legger ‘sta cosa mi sento meno spaesata e più divertita, mentre bevo il caffè col muratore, che un muratore in casa eh…:) smack
Commento by maia — 18 Gennaio 2010
menomale. son contenta che la mia saggezza sia d’aiuto alle povere fanciulle dubbiose
Commento by Peppermind — 18 Gennaio 2010
Gustoso e illuminante!
*nasconde il bastone di zucchero*
Commento by maia — 18 Gennaio 2010
grazie, Peppermind.
anni e anni di studio serviranno pure a qualcosa!
Commento by maia — 18 Gennaio 2010
(e comunque quando dici “gustoso” ti riferisci al post, vero?)
Commento by isolavirtuale — 18 Gennaio 2010
E mai, mai in questa trafila che le ZZ parlino di sesso. I loro mitocondri lo rifuggono lasciandole indifese davanti a passioni peregrine: verdurai, sagrestani, rappresentanti di HerbaLife.
Commento by maia — 18 Gennaio 2010
sesso? che è il sesso?
sarà mica quella cosa noiosa-ma-fortunatamente-brevissima che si può fare SOLO IL MATRIMONIO, eh?
Commento by lindalov — 18 Gennaio 2010
Sarà stata mica la Fata? 🙂
Commento by maia — 20 Gennaio 2010
la fata? manoooooooooooo 🙂