La febbre del sabato sera
ovvero, fenomenologia della seratina fra amiche.
La famigerata uscita del sabato sera fra sole donne è un fenomeno molto studiato dalla sociologia contemporanea.
Dagli sciami di ragazzine eccitate, troppo truccate e troppo poco vestite, che si raggrumano davanti alle discoteche. Alle mandrie di anziane signore fameliche, troppo truccate e troppo leopardate che si assiepano davanti ai ristoranti, ogni fascia di età riserva mirabili spunti a chi le osserva con attenzione.
Qui ci occuperemo delle trentenni in libera uscita.
La fascia delle trentenni è la più varia. Una zona intermedia in cui la maggior parte degli esemplari si è già costruita una famiglia, ma in cui gli esemplari single non vengono considerati ancora socialmente troppo vecchi per essere giudicati patetici casi senza speranza.
In gruppi di femmine di questo genere le serate del sabato sera si svolgono sempre più o meno seguendo una scaletta molto rigida.
I luoghi scelti per trascorrere la serata sono l’unico elemento non codificato, potendo variare anche sensibilmente a seconda dei gusti personali e del grado di accettazione del passare del tempo.
Si vedono, dunque, gruppetti di trentenni che affollano le stesse discoteche frequentate da quindicenni (che poi sono quelli che finiscono la serata col più alto tasso di depressione), come gruppetti che affollano le sale dei cinema, dei ristoranti o dei pub.
Indipendentemente dal luogo prescelto, però, l’evoluzione della serata è sempre lo stesso.
Il ritrovo
Gli elementi felicemente sposati e con figliolanza, si presentano in leggero anticipo all’appuntamento, impazienti di godersi quella che chiamano l’ora d’aria.
Le single, che mai hanno abbandonato le buone vecchie abitudini giovanili, si presentano con il canonico quarto d’ora di ritardo.
Ogni arrivo è salutato da imponenti schiamazzi, che pare abbiano la funzione di riconoscere coloro che via via vi si aggiungono come legittimi membri del gruppo.
Il primo tempo
La prima parte della serata è sempre dedicata all’aggiornamento sulle rispettive vicissitudini. La parte del leone in questa fase è senza dubbio delle sposate con prole, che si impossessano della conversazione e la dirigono immancabilmente sulle gioie familiari. Sulle innumerevoli soddisfazioni che riservano i pargoli, i loro mirabili progressi nel campo della deambulazione, della proprietà di linguaggio, della minzione e defecazione.
In questa fase le coniugate non ancora riprodottesi possono inserire qualche osservazione di ammirata invidia.
Le non sposate usano annuire in silenzio o, al massimo, proferire ogni tanto qualche verso gutturale di meraviglia e di approvazione.
Le amabili chiacchiere vengono abbondantemente irrorate con bevande varie. Usualmente cocktail analcolici per le madri, cocktail alla moda per le sposate semplici e boccali di americani o whiskey liscio per le single.
Il secondo tempo
Dopo qualche ora di scoppiettante conversazione, e dopo che le madri si son convertite agli alcolici, il discorso si sposta malinconicamente sui ricordi di gioventù. Che a quell’ora sembra incredibilmente lontana. A farla da padrone son sempre le sposate, semplici o riprodotte, che rimpiangono giorni felici in cui potevano fare tutto quello che volevano, quando volevano, senza l’insopportabile peso dei bimbi al seguito, figli o mariti che siano.
L’attenzione si sposta progressivamente sulle single, che avvertono avvicinarsi il proprio momento e, generosamente, passano le proprie bibite alle felicemente affamigliate.
Partono narrazioni di incredibili avventure amorose, gesti romantici di corteggiatori irriducibili, atleticissimi incontri sessuali orgiastici che le sposate ascoltano con le lacrime agli occhi.
Quando l’esemplare più debole del gruppo crolla dando una testata sul tavolo, si realizza che è ora di tornare a casa.
Il terzo tempo
Si organizzano, con gran difficoltà, le macchine per il rientro.
Alla fine, dopo aver schiamazzato abbondantemente ed aver cantato a squarciagola quelli che sono evidentemente canti di saluto, tutte riescono a montare più o meno compostamente nelle automobili assegnate. Si muovono in carovana, superandosi e clacsonandosi a vicenda e urlandosi parole incomprensibili da un finestrino all’altro.
La prima tappa è sotto casa della single. Quelle ancora sveglie e in possesso delle proprie facoltà motorie scendono per salutarla di nuovo calorosamente e, ammiccando, le gridano in un orecchio: tanto lo sappiamo che ora ti cambi ed esci di nuovo con, quanti, tre uomini?
Beata te!
La single si schermisce ridacchiando.
Le altre se ne vanno, rumorosamente, come sono arrivate.
La single guarda l’ora.
Caspita! già le nove e mezzo! Meglio andare a letto, che domani mattina mi aspetta il corso di yoga in videocassetta!
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Commento by saulle — 23 Dicembre 2007
passato
letto
ma perchè il sabato sera non esci con me?
Commento by Maia — 23 Dicembre 2007
primo, mica stavo parlando di me. era uno studio sociologico.
secondo, e tu invitami, no?
Commento by ndr — 24 Dicembre 2007
ola.
ma allora. primo non si sa più dove commentare…mica c’è un modo per passare i commenti da lì a qui, e viceversa?? poi. ecco.
mica che insomma. già 8 visite oggi.
comunque.
questo studio socioantropopsicologico è molto interessante. oggi è il 24.
mica che…?
e vabbé. son cose che capitano.
a presto, voi 3!
eheheh…
felice ti sia piaciuto, otto-nove minuti ci si mette a leggerlo. davvero, grazie di tutto.
andrea
Commento by Maia — 24 Dicembre 2007
no andrea, purtroppo non c’è.
e le visite son già diventate 10.
se pensi che otto son mie…
(otto-nove minuti? ma scherzi? di meno, ci si mette di meno! è fuori di testa. come te :))
Commento by ndr — 24 Dicembre 2007
ora undici;-)
Commento by tendarossa — 25 Dicembre 2007
Ma se ti invito io, dopo che sei uscita con saulle esci con me?? 😀
Commento by Maia — 25 Dicembre 2007
e perché non uscire tutti insieme?
Commento by saulle — 25 Dicembre 2007
ma quante volte te l’ho chiesto?
mille?
si, almeno mille
Commento by Maia — 25 Dicembre 2007
uomini… questi chiacchieroni…
Commento by tendarossa — 26 Dicembre 2007
Tutti insieme appassionatamente?
Beh…
Commento by Maia — 28 Dicembre 2007
ma nooo! io ODIO quel film!
Commento by francesco — 30 Dicembre 2007
dai, che secondo me quel gra(n)fico ce la fa a portar tutto di qui, post e commenti
(no perché poi dove te li faccio gli auguri di buon anno, di qui, o di là?)
🙂
Commento by maia — 30 Dicembre 2007
qui, qui.
del resto, come si dice… anno nuovo casa nuova? 🙂