sì, viaggiare…

di maia, 8 Ottobre 2007

metti che sei lì, nel bus, sovraffollato, come al solito.
metti che c’è talmente tanta gente che non riesci a trovare nemmeno un centimetro di palo a cui reggerti. poco male, tanto i passeggeri sono così stipati che non c’è verso di cadere.
non c’è verso nemmeno di respirare, a dire il vero.
scendere poi è impossibile. dopo un po’ l’autista, memore della povera signora rimasta spiaccicata sui vetri durante l’ultimo tentativo, nemmeno cerca di aprire più le porte. passati i primi mugugni, nessun passeggero protesta più. son tutti rassegnati a vivere incastrati fra i gomiti e le ginocchia (e l’alito pesante) dei propri vicini.
accanto a me, per esempio, c’è una che ha incontestabilmente mangiato dell’aglio. che c’entra, anche a me piace, ma santo cielo, alle otto di mattina?
comunque, dicevo. metti che sei (al solito) terribilmente in ritardo e che dall’altro lato rispetto alla signora dell’aglio ti ritrovi uno che ha decisamente bisogno di una doccia.
metti che a poca distanza c’è un tizio, chiaramente un neofita da bus, che si ostina a lamentarsi del traffico e della guida dell’autista e delle persone che gli pestano i piedi e delle tasse e piove governo ladro.
metti che ti stai innervosendo un poco e, con manovre da vero contorsionista, riesci a tirar fuori il cellulare (di provare a leggere non se ne parla, lo spazio minimo indispensabile per reggere un libro in queste condizioni non esiste. senza contare che l’atto della lettura sembra contrariare gli altri passeggeri. ogni volta ti guardano come pensassero: ma guarda questo… siamo imbottigliati nel traffico, sono in ritardo, sono in piedi, sono pestato e sballottato, ho un mare di tasse da pagare e piove, governo ladro, e tu leggi?).
almeno puoi mandare messaggini idioti agli amici. così, per ammazzare il tempo. o per rompere i coglioni a quelli che possono permettersi di dormire alle otto di mattina.
metti che, con grande sforzo, riesci a tendere il braccio telefonomunito in alto e, novello superman, la testa reclinata all’indietro, gli occhi ridotti a fessure nello sforzo di vedere lo schermo, inizi a digitare sms alla velocità della luce.
ecco, in quel momento ti accorgi che l’immancabile vecchina sta leggendo tutto quello che scrivi.
provi a spostare il cellulare per impedirle la visuale.
ma quella, imperterrita, muove il vetusto capo e continua a sbirciare.
diamine, non stai scrivendo nulla di compromettente, ma la cosa ti fa imbelvire.
brutta vecchia irrancidita, scommetto che fai tante storie per la cataratta che non ti dà tregua e poi leggi benissimo su un minischermo in movimento lettere minuscole che anche io distinguo con difficoltà!
ma che ti ridi?
e va bene, l’hai voluto tu!
e allora ti metti a scrivere e inviare oscenità che nemmeno hai mai immaginato di conoscere.
robe che nemmeno cicciolina e moana pozzi messe insieme…
la vecchina, finalmente, distoglie lo sguardo.
e tu, in quel preciso istante ti rendi conto che i messaggi li stavi inviando a tua madre…

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28 Commenti »

  1. Commento by baxx28 Aprile 2007

    anch’io sono un pò così, Maia. da ragazzino, dopo aver visto qualche film con John Wayne passavo settimane a sparare agli indiani. stupidi indiani, non sapevi mai da che parte sarebbero spuntati.

  2. Commento by maiaB28 Aprile 2007

    e sei fortunato!
    io guardavo solo gialli.
    se non mi sono ridotta come mel gibson in quel film in cui vede complotti ovunque è stato un miracolo!

  3. Commento by baxx29 Aprile 2007

    sì, non mi lamento poi troppo. qualcosa da ridire potrebbe avere un mio amichetto di allora… nessuno sarebbe mai riuscito a convincermi che non fosse un Seminole (un vecchio numero di Zagor aveva pilotato le mie attenzioni verso i simpatici indiani palustri): i miei attacchi erano veloci e imprevedibili, spesso pianificati per giorni. credo che tuttora, lui e la sua tribù, temano di veder spuntare me e la mia fionda da qualche cespuglio.

  4. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    immagino la tua crisi esistenziale all’uscita di piccolo grande uomo…

  5. Commento by Magosilvan30 Aprile 2007

    Io da piccolino guardavo i film di Borowczyk. Ecco come mi sono ridotto così.

  6. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    ora si spiegano tante cose 🙂

    e pensare che trovavo estremamente erotico il finale di “accadde una notte”…

    (in casa mia si guardavano quasi esclusivamente film in bianco e nero, preferibilmente di capra, hitchcock, lubitsch, wilder…
    la cosa più sconvolgente che ho visto per anni è stato “baciami stupido!”)

  7. Commento by SuperM30 Aprile 2007

    Ah ah ah ah

    Complimenti.

    Molto divertente.

  8. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    grazie superM.

    e tu che film guardavi?

  9. Commento by SuperM30 Aprile 2007

    dipende a che età, comunque mi piacciono i film di fantascienza.

  10. Commento by baxx30 Aprile 2007

    “piccolo grande uomo” è stato il primo film che sono andato a vedere da solo… ero davvero un pistolino, e ho imparato un sacco di cose quel giorno:
    1. gli indiani sono simpatici
    2. prima o poi avrei dovuto trovare il modo di andare a vedere un concerto di John Hammond
    3. se sei un pistolero e ti vesti di nero, non dimenticare di fare delle buffe espressioni con gli occhi, prima di sparare.
    4. se un vecchietto comincia a parlare con te all’entrata e poi insiste per venir dentro pure lui, non dargli corda: ti eviterà di dovertene liberare dopo rischiando di perdere qualche battuta del film.

  11. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    si parlava di film che ti hanno formato, superM

    ma forse è meglio non conoscerli 🙂

    baxx, ma di cosa ti parlava il vecchino?

  12. Commento by baxx30 Aprile 2007

    oh, il fetentone dopo qualche frase riguardo la terribile solitudine che lo affliggeva, giusto per rompere il ghiaccio, appena è cominciato il film ha cominciato a cercare di convincermi a giocare una variante del famoso gioco della “merla” reso celebre da Guccini nella sua versione della “Fiera di San Lazzaro”. non capivo chi dei due avrebbe dovuto indossare il gonnellone, però.

    al primo spettacolo del pomeriggio le sale non è che siano granché affollatate, quello ha cercato di farsi capire più esplicitamente, io son zompato sul sedile facendo un gran casino e quello si è defilato. peccato per lui, però, il film se l’è perso praticamente tutto.

  13. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    sappi baxx che non approvo la tua scortesia nei confronti degli anziani!

    quel poveretto si sentiva solo, voleva un poco della tua compagnia…
    che insensibile!

  14. Commento by baxx30 Aprile 2007

    mhmm… forse hai ragione, Maia. brutta cosa, la solitudine. anzi, sai che ti dico? se dopo non hai programmi particolari si potrebbe andare a vedere un bel filmino in qualche saletta tranquilla, ehm… [arf!]

    giusto per un pò di conforto, eh…

  15. Commento by SuperM30 Aprile 2007

    Non avevo capito.

    Ma io sono stato educato dai film western americani, fumetti di guerra, insomma tutta roba che mi ha fatto capire che c’era il bene e il male e dove stavano.

    Insomma un poco le cazzate che dice adesso veltroni.

  16. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    bravo baxx, così si ragiona, il conforto non lo si nega a nessuno!
    però sappi che al cinema sono severissima.
    massimo silenzio, non sopporto quelli che fanno rumore…

    non avevo dubbi superM.
    del resto avevo notato una certa affinità fra te e veltroni…

  17. Commento by baxx30 Aprile 2007

    ah, Maia, già mi sento meglio… sapere di poter contare sul calore di un’amica infonde un senso di pace e conforto…

    naturalmente garantisco massimo silenzio e discrezione, che se no poi ci si perde i dialoghi e il biglietto mica ce lo rimborsano.

  18. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    discrezione?
    ehm… esattamente di cosa stiamo parlando?

  19. Commento by SuperM30 Aprile 2007

    Maiab il tuo acume politico mi fa arrossire.

  20. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    eh, lo so superM, ho sempre avuto un certo sesto senso in queste cose…

    baxx, non si stava parlando di tenersi per mano?

  21. Commento by baxx30 Aprile 2007

    Maia! ah, ma il vecchietto voleva giocare alla merla, mica tenersi per mano, eh!
    tzk, tzk… tutti altruisti quando tocca agli altri!
    che mondo.

  22. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    e tu volevi giocare alla merla (ma esattamente come si gioca?) con me?

    ed io che volevo consolare un anima sola…
    che mondo!

  23. Commento by baxx30 Aprile 2007

    dunque, dalla documentazione trasmessaci da Francesco Guccini, noto studioso delle tradizioni popolari emiliane, si evince che alla base del gioco della merla stava lo scambio del piccione. cito:
    probabilmente il piccione era merce proibita che non poteva essere scambiata in pubblico, difatti i giovani se la scambiano nascostamente.

    è a questo punto che ha inizio una sorta di danza rituale che solitamente accompagna il gioco. sempre citando, così vien descritta:
    sò la stanèla, zò i bragòn, com’ eren béii, com’ eren bòn,
    sò la stanèla, zò i bragòn, com’ eren béii, com’ eren bòn…

    i fatti si svolgono a San Lazzaro di Savena, e i giovincelli protagonisti della storia vengono però disturbati da una presenza imprevista:

    La sélta fòra ‘na brèda v’sciassa, oilì, oilà.
    sélta fòra ‘na brèda v’sciassa, oilì, oilà
    “Ma c’sa fé ‘du spurcassciòn, com’ eren béii, com’ eren bòn!

    a questo punto la sfortunata coppia si vede costretta a confessare di star giocando alla merla, ma la laida vecchiaccia ribatte:
    Seh, la merla i mi cojon com’ eren béii, com’ eren bòn…
    e prosegue:
    anca mè, quand’a l’era giuv’nassa, oilì, oilà…
    A’ n’ò ciapé di bi pzulon , com’ eren béii, com’ eren bòn

    ci si è spesso interrogati riguardo il pezzolone (pzulon), e Guccini conferma che non sono mai state raggiunte certezze al riguardo, pur sospettando che possa trattarsi di un sacerdote di questo culto piccionico che esisteva a San Lazzaro. Oppure, pare però da alcuni studi più recenti che il pezzolone sia un’ antica misura bolognese: esisteva il braccio, la pertica e il pezzolone, che grosso modo…

  24. Commento by maiaB30 Aprile 2007

    grazie della dotta spiegazione baxx.

    dunque, si tratta di un gioco da fare di nascosto, in cui ci si alza la gonna ed abbassa i pantaloni (ma in contemporanea?) ed è biasimato, ma anche rimpianto dai vecchi.

    uhm… non credo di conoscerlo

  25. Commento by utente anonimo — 3 Maggio 2007

    I bragòn di cui sopra sono quelli sotto alla gonna.
    Ebbene sì, anche se l’evoluzione ha portato ad una riduzione minimale dei bragòn fino a renderli di una dimensione quasi impercettibile, di quello si trattava.
    Di mutande!

  26. Commento by maiaB3 Maggio 2007

    oh, grazie quanto a dialetti sono molto ignorante.

    senti, e che sono le mutande?

  27. Commento by utente anonimo — 4 Maggio 2007

    O, che diamine!
    Non mi vorrai dire che ti aggiri per la strada senza indossarle, gicchè non sai cosa sono!

  28. Commento by maiaB4 Maggio 2007

    non lo so, magari le indosso pure, ma non so cosa sono, quindi non ne sono sicura…